La narrazione di Salvatore Tommy Randone

UN ARTICOLO DI GIUSEPPE RECCHIA SU SALVATORE TOMMY RANDONE, SALVO GARUFI ED IL MUSEO CIVICO “GUZZONE”

30 ottobre 2016da Salvatore GarufiSTUMBLEUPONFACEBOOKGOOGLE +TWITTERPINTERESTSTAMPALINKEDIN

IL MITO TOMMY RANDONE DA MILITELLO, GIUSEPPE RECCHIA

RANDONE

I

Opera di Tommy Randone

A poca distanza dall’Etna, sui primi balzi dei Monti Inlei, sorge la piccola città di Militello in Val di Catania – La Firenze degli Iblei – che, oltre ai gioielli dell’arte antica, offre agli occhi dei visitatori la pittura di Tom Randone, un maestro dall’esplosiva forza vitale, espressa con un grafismo che sa coniugare Picasso, Dalì ed il futurismo.

 Poco conosciuto, ma in Sicilia quasi mitologizzato, in particolar modo dall’Editore, Salvo Garufi, un personaggio anche lui mitico di una Sicilia ricca di artisti e di personaggi comodi/scomodi che ci racconta momenti della sua vita come un viaggiatore solitario ed antico.

E lui stesso ci racconta “Se, quindi, il mio essere stato bohemien mi ha regalato tali commerci intellettuali, credo di poter dire con Machiavelli che questi anni di vita non me li sono né giocati né bevuti. Ma, neppure a Militello sono mancate le amicizie interessanti, che mi hanno fatto crescere in sensibilità e in intelligenza. Ho l’orgoglio di essere cresciuto nell’amicizia di tre artisti molto diversi fra loro, eppur molto simili, per l’ansia di allargare i ristretti orizzonti del loro paese, per farli diventare simbolo e riferimento dell’universale condizione umana. Parlo di Santo Marino, di Salvo Basso e di Salvatore Tommy Randone.

OPERA DI RANDONE

paesaggio di Tommy Randone

Su quest’ultimo sto preparando una grande mostra sotto il logo del Museo Guzzone, dove, oltre a un mio articolato saggio, ci saranno i contributi di scrittori e studiosi d’arte di vera competenza, per poterla, così, far girare anche fuori di Militello”.

Ma Salvo Garufi naviga da esperto conoscitore di arte e letteratura, nei meandri e nelle curve della sua Sicilia.

“Si svolterà a destra e ci si inoltrerà nelle curve di Buonvicino. A chi ama le suggestioni della Sicilia verghiana consiglio, a questo punto, di non premere troppo sull’accelleratore, innanzitutto per ovvi motivi di sicurezza, e poi perché questi posti una volta erano erano infestati dai briganti, che assaltavano i carretti di passaggio. Lacerti di queste vedute, infatti, li troviamo nella novella L’amante di Gramigna“.

Sicilia dolce e amara quella di Tommy Randone che, “con il suo particolare barocco grafico realizza immagini consapevoli della tradizione, ricche di richiami alla realtà locale, senza restare mai banali, mai impregnate dello stantio velleitarismo dei pittori di strapaese”.

Una magia quella di Randone che ora con l’evento mostra del Museo Guzzone, organizzato da Salvo Garufi ci farà vivere in ogni sua forma l’immaginazione di una Sicilia sempre antica e molto moderna.

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